Un sito ancora da studiare
Accanto alla strada carrabile che porta sul Pizzo d’Evigno, in corrispondenza del Monte Lago, si trova una striscia di scaglie di pietra lunga circa 100 metri e larga da 3 a 7 metri. Una serie di avvallamenti a forma di imbuto e pietre intagliate disposte a formare piccoli muretti, ne confermano l’origine antropica.
La “struttura” corre lungo un affioramento di solida roccia che si intravede al di sotto delle scaglie e più a valle si scorgono i resti dell’antica mulattiera che conduceva sul Pizzo d’Evigno.
L’area è conosciuta agli abitanti locali come “trincee napoleoniche”, attribuzione tramandata oralmente e senza fonti accertate.
La squadra di Wepesto insieme alla dott.ssa Daniela Gandolfi, ipotizza che ciò possa essere il risultato di un’antica e continuativa estrazione di roccia.
La teoria sembra comunque poco fondata data la presenza di pietre facilmente utilizzabili, sparse nell’intera zona circostante e una notevole distanza da costruzioni importanti.
Invitiamo chiunque avesse informazioni al riguardo a contattarci.
Testo a cura di Corrado Agnese, Nicola Ferrarese. Immagini di Nicola Ferrarese. Col supporto della dott.ssa Daniela Gandolfi.